E’ stato chiuso l’accordo che sancisce l’investimento da parte della società pubblica ungherese Adria Port zrt per lo sviluppo del porto di Trieste. A vendere l’area di 320 mila mq situata a Noghere nel Porto di Trieste, la cosiddetta zona ‘ex Aquila’, sono state le società italiane Teseco e Seastock.
Masotti Cassella ha affiancato il governo ungherese nella chiusura dell’accordo. I venditori sono stati assistiti quanto a Seastok dal legale interno e da Lexint, e per Teseco dallo studio BP Legal e dallo studio Vietti e associati (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, che prevede un investimento complessivo di 100 milioni di euro, tra acquisto, messa in sicurezza ambientale e sviluppo del progetto, era stata annunciata nel luglio 2019 da (si veda qui l’agenzia Ansa).
L’accordo rafforza i rapporti dello scalo con il Centro-Est dell’Europa per garantire uno sbocco via mare all’export di entrambi i paesi coinvolti. Obiettivo dell’Ungheria infatti è disporre di una piattaforma per l’importazione e l’esportazione capace di garantire l’uscita marittima entro 24 ore.
L’investimento comprende acquisto, messa in sicurezza ambientale e sviluppo del progetto nel porto di Trieste, e porterà alla realizzazione di un nuovo terminal multifunzionale. Lo sviluppo riguarderà la zona dell’ex sede dell’impianto petrolifero dell’Aquila, che comprende un’area da 320 mila mq.
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